ART City White Night – Mostra di Sotgia Nada

In occasione di Art City White Night La Svolta ospita la mostra dell’artista Sotgia Nada.

“La fruizione di opere d’arte dovrebbe donarci una “detonazione”: la spinta propulsiva verso l’esplorazione delle nostre “terre di dentro” e farci accorgere che esse si estendono in un’ampiezza tale da sfuggire al nostro occhio di stanco imperatore, ed esplorarle, come Marco Polo insegna… Rossi e neri, potenti, avvinghiati ed eleganti, divampano impudenti dalla retina alle viscere.”

Sotgia Nada Nata e residente a Forlì (FC), Architetto con formazione artistica.

Sui suoi quadri:
Amalgamati, in composizioni turbinanti e controllate, con pennellate ampie, mosse, vorticose e spiraleggianti, due colori abitano smaniosamente e con fermezza le tele della serie degli “Sfoghi” (come pure in “Molo di Ravenna” e “Campo di papaveri”).
Come se esse stesse fossero campi di selvaggi combattimenti medievali.
Il nero e il rosso.
La morte e la grazia.
La putrefazione ed il fiorire.
Il caos ed il compimento.
Nigredo e Rubedo.
Si evince un movimento di placche tettoniche sotterranee che ci lascia vibrare nel desiderio di nuovi “territori” e “linguaggi”.
La fruizione di opere d’arte dovrebbe donarci una “detonazione”: la spinta propulsiva verso l’esplorazione delle nostre “terre di dentro” e farci accorgere che esse si estendono in un’ampiezza tale da sfuggire al nostro occhio di stanco imperatore, ed esplorarle, come Marco Polo insegna… Rossi e neri, potenti, avvinghiati ed eleganti, divampano impudenti dalla retina alle viscere.
Riverberano fin nel corpo fisico di chi li contempla.
Il nero della melancolia dell’artista, sente in sé ruggire aneliti superiori non ancora incarnati, danza e s’avvinghia al rosso: ci fa presagire un’imminente esplosione cellulare.
Tuttavia, Nada Sotgia definisce “sfogo” la sua attitudine alla pittura: la leva alla propria ricerca artistica, e non a caso: lo sfogo è una libera uscita di sostanze gassose compresse.
“ (…) La Rubedo è evaporazione che trasforma la materia solida in sostanza gassosa. Essa è come un fiore che sboccia, è uno stato di grazia da conservare come un seme gettato sul significato simbolico del colore nero” (Cit.)
Le opere di poco successive, più marcatamente figurative, si contraddistinguono per qualità cromatiche e luministiche.
Qui immaginiamo l’artista come un minatore che riemerso dal centro della terra cerca un punto d’approdo conosciuto e più rassicurante sulle spiagge del figurativismo.